decisioni Arbitro Bancario Finanziario in tema di conto corrente servizi bancari connessi prestiti mutui ipotecari


Conto corrente e deposito titoli – diritto di ritenzione illegittimo se interpretato come diritto della banca a vendere i titoli per soddisfarsi di un credito

14 Settembre 2014 - Simonetta Folliero


Contratto di conto corrente con deposito titoli Spesso, nei contratti di conto corrente con deposito titoli, ritroviamo clausole che prevedono il diritto di ritenzione; il diritto di ritenzione consente alla banca il realizzo dei titoli depositati dal cliente quando il saldo del rapporto di conto corrente risulti negativo ed il debitore non provveda, dopo l'invito della banca, a ripianare lo scoperto. Il diritto di ritenzione si estende anche a garanzia di qualunque credito della banca che dovesse sorgere in futuro verso il cliente. Il diritto di ritenzione, tuttavia, non attribuisce alcun potere sul bene, di cui non si acquista la proprietà, né la disponibilità, né l'uso, ma solo è in grado di indurre il debitore ad adempiere, al fine di rientrare nella disponibilità della cosa. Giurisprudenza consolidata ha sancito, da un lato, l'impossibilità per la banca di appropriarsi dei frutti o di imputarli al soddisfacimento del proprio credito; dall'altro, ha [ ... leggi tutto » ]


Spese ed interessi in conto corrente – quando il contratto non è sottoscritto dal cliente

17 Luglio 2014 - Simone di Saintjust


Spetta alla banca l'onere di provare quali siano le condizioni economiche applicabili al rapporto di conto corrente con il cliente. In mancanza di un contratto sottoscritto dal cliente, gli interessi e gli altri oneri, addebitabili in conto corrente, sono determinati dal Testo Unico Bancario (TUB), il quale prevede che il contratto sia automaticamente integrato sulla base di informazioni pubbliche o comunque pubblicizzate dalla banca mediante la documentazione di trasparenza. Risulta illegittima l'applicazione di spese in misura diversa da quanto previsto nel contratto sottoscritto dal cliente e nella documentazione di trasparenza vigente. In particolare, quando gli interessi non risultano pattuiti per iscritto, essi devono essere corrisposti alla banca solo nella misura del tasso minimo dei BOT annuali emessi nei dodici mesi precedenti la conclusione del contratto: ovvero, dall'inizio del rapporto. Mentre nessun altro onere è dovuto. Così si è espresso l'Arbitro Bancario Finanziario nella decisione numero 711/12. [ ... leggi tutto » ]


Ricorso all’arbitro bancario finanziario nelle controversie con gli istituti di credito » più conveniente di una causa civile

20 Giugno 2014 - Andrea Ricciardi


Il ricorso all'Arbitro Bancario Finanziario da parte dei consumatori Sempre più usato lo strumento del ricorso all'Arbitro Bancario Finanziario da parte dei consumatori che devono contestare un comportamento illecito ad una banca: oneri minori, più velocità nelle sentenze e non obbligatorietà della difesa di un legale. Non si ferma il successo dell'Arbitro bancario finanziario presso il pubblico dei risparmiatori. Nel 2013 infatti l'Arbitro bancario finanziario ha ricevuto migliaia di ricorsi, il 39% in più rispetto al 2012: circa il 70% le decisioni favorevoli ai clienti delle banche. A segnalarlo è la relazione sulla gestione della Banca d'Italia. Da quanto emerge dalla ricerca, dal 2010 in poi il numero dei ricorsi è andato continuamente crescendo e rispetto a quell'anno i numeri del 2013 sono ben oltre il doppio. Nella relazione emergono anche altri elementi interessanti per capire il fenomeno dell'arbitro bancario finanziario. Se boom c'è stato per i ricorsi arrivati, la [ ... leggi tutto » ]


Chiusura del conto corrente – la banca non può condizionarla alla restituzione di un debito del cliente

14 Maggio 2014 - Simonetta Folliero


Può accadere che la banca opponga rifiuto alla richiesta di chiusura del conto formulata dal cliente, giustificando tale rifiuto con il mancato rimborso di somme indebitamente versate al correntista a titolo di stipendio e tredicesima mensilità. Può accadere anche che, dopo il rifiuto di chiudere il conto corrente, trascorrano degli anni e che la banca proceda alla chiusura del conto corrente solo dopo la presentazione, da parte del cliente, di un esposto alla Banca d'Italia. Nel frattempo, pur in assenza di movimentazioni in conto corrente, le spese di gestione continuano a lievitare. La domanda che ci si pone è se il cliente sia tenuto a rimborsare alla banca le spese di gestione del conto corrente maturate nel periodo che intercorre dalla richiesta iniziale di chiusura a quella effettiva. Orbene, in tema di rapporti di conto corrente, la richiesta di chiusura non può essere disattesa dalla banca in ragione della supposta [ ... leggi tutto » ]


Conto corrente – intestatari e delegati

30 Aprile 2014 - Simonetta Folliero


Quando il rapporto di conto corrente è intestato a più persone con facoltà di compiere operazioni anche in modo disgiunto Quando il rapporto di conto corrente è intestato a più persone con facoltà di compiere operazioni anche in modo disgiunto, le disposizioni relative al rapporto stesso, anche se relative alla sua estinzione, potranno essere effettuate da ciascun intestatario separatamente, con piena liberazione della Banca anche nei confronti degli altri cointestatari. In ogni caso, i cointestatari rispondono in solido tra di loro, nei confronti della Banca e di terzi a qualsiasi titolo, per tutte le obbligazioni che si venissero a creare, per qualsiasi ragione, anche per fatto o atto di un solo cointestatario, ed in particolare per le obbligazioni derivanti da concessioni di fido. Nel caso di morte o di sopravvenuta incapacità di agire di uno dei cointestatari del rapporto, ciascuno degli altri cointestatari conserva il diritto di disporre separatamente sul [ ... leggi tutto » ]