Disoccupato e nullatenente – Debiti che non posso pagare anche volendo

Debito per prestito Agos e per carta revolving - ma sono disoccupato e non posso pagare

Ho un debito con Agos di 29 mila euro e una carta revolving sempre con loro di 4 mila euro e non ho un lavoro da ormai 6 mesi: dopo il licenziamento di un anno fa ho saldato comunque le rate anche se ero in disoccupazione e, successivamente, con dei lavoretti saltuari, ma adesso neanche quelli.

Non riesco più' a pagare i miei debiti.

Si tratta di due rate una di 350 euro e l'altra di 150 ogni mese.

Mi sono trasferito all'estero in un paese non UE ma continuano ad arrivarmi chiamate al cellulare alle quali non rispondo. Non ho ancora comunicato il mio indirizzo alle finanziarie. Cosa posso fare?

Non ho niente di intestato, non ho una casa di proprietà, non ho auto nulla di nulla. Vivo con amici che non mi chiedono l'affitto e i miei genitori mi stanno aiutando dandomi il minimo necessario per vivere.

Sto cercando un lavoro e ci sono buone probabilità di iniziarlo, ma non mi consente comunque di saldare i miei debiti. Mi basta per la normale sopravvivenza.

Cosa succede se non pago i miei debiti? Al momento non vedo prospettive purtroppo anche iniziando il nuovo lavoro.

I creditori dovranno rassegnarsi a classificare come inesigibili gli importi dovuti

Succede che, prima o poi, i creditori dovranno rassegnarsi a classificare come inesigibili gli importi che vantano nei suoi confronti.

9 Ottobre 2012 · Genny Manfredi




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2 risposte a “Disoccupato e nullatenente – Debiti che non posso pagare anche volendo”

  1. Pgrey ha detto:

    Nel 2012 ho perso il lavoro per motivi di salute. Ho comunque continuato a pagare la rata del prestito che è di 380 euro (finanziamento per ristrutturazione effettuato nel 2010) aiutata dai miei genitori ed alcuni lavoretti saltuari.

    Ho 49 anni e trovare lavoro sembra davvero impossibile. Non riesco piu’ a pagare quella cifra non avendo nessuna entrata, ex marito che non passa nulla, figlio minore che studia.

    Essendo un rifinanziamento propostomi alla perdita del lavoro, non si puo’ piu’ abbassare la rata dicono. Hanno una cambiale di 40 mila euro in mano a garanzia del prestito. Ho una parte di casa di proprietà che a breve cederò a mio figlio. Non possiedo altro tranne un 25% di casa genitoriale ereditata.

    Cosa potrei fare? Esiste un modo per accordarsi con la finanziaria? almeno finche’ non trovero’ altro lavoro, poi sicuramente riprendero’ a pagare puntualmente.

    • Ludmilla Karadzic ha detto:

      La cambiale da 40 mila euro in mano al creditore rappresenta, purtroppo, un bel problema. Il creditore, potrà avviare la riscossione coattiva senza nemmeno rivolgersi al Tribunale per ottenere un decreto ingiuntivo.

      E’ vero che per un qualsiasi creditore pignorare quote di immobili di proprietà del debitore inadempiente e’ assai complicato ed ancora più difficile poi piazzarle all’asta, a meno che il giudice non disponga la vendita per l’intero.

      E’ vero che, con una cambiale da 40 mila euro non pagata dal debitore, il creditore può iscrivere ipoteca sugli immobili posseduti in quota ed e’ anche vero che alle finanziarie non piace gestire crediti a lunga scadenza garantiti da ipoteca, preferendo cederli in perdita.

      Ma, l’espropriazione e l’iscrizione ipotecaria sui beni immobili del debitore rappresentano pur sempre eventi da mettere nel conto quando si decide, oppure si e’ costretti, a non pagare più le rate di rimborso del prestito.

      Per neutralizzare un simile rischio la cosa da fare, prima che siano avviate procedure giudiziali, e’ quella di alienare i beni, possibilmente evitando donazioni o vendite fittizie (che possono essere sempre oggetto di revocazione), ma procedendo con una vendita a terzi, che non siano parenti od affini, ad un prezzo di mercato e con una transazione caratterizzata da reali passaggi di denaro.

      Un volta effettivamente spogliatosi dei beni immobili pignorabili ed espropriabili, il debitore e’ in grado di gestire la situazione, la finanziaria cederà il credito che potrà essere chiuso, quando avrà trovato lavoro, anche con una soluzione a saldo stralcio (con uno sconto cioè del 70-80% del debito in conto capitale e contestuale annullamento degli interessi moratori).

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