Bonus sociale sull’elettricità per le famiglie economicamente disagiate: istruzioni

Attenzione » il contenuto dell'articolo è poco significativo oppure è stato oggetto di revisioni normative e/o aggiornamenti giurisprudenziali successivi alla pubblicazione e, pertanto, le informazioni in esso contenute potrebbero risultare non corrette o non attuali.

Stanno partendo le modalità applicative del bonus sociale sull’elettricità per le famiglie economicamente disagiate. Interessati circa 5 milioni di clienti in condizioni di disagio economico

Hanno diritto a ricevere il Bonus Sociale tutte le famiglie che dispongono di un ISEE, il cui valore sia inferiore o uguale a 7500 euro. L’ISEE è l’indicatore di situazione economica equivalente, che permette di misurare la condizione economica delle famiglie, tenendo conto del reddito, del patrimonio e del numero dei componenti il nucleo familiare.

A titolo indicativo, un nucleo familiare composto da padre, madre e due figli, monoreddito, in affitto con reddito annuo lordo fino a circa 23.400 euro, rientra nella soglia ISEE di 7.500. Al bonus avranno diritto anche le famiglie che abbiano un componente del nucleo familiare in gravi condizioni di salute, tali da richiedere l’utilizzo di macchinari salvavita.

Quant’è il valore del bonus

Il valore bonus è differenziato a seconda della numerosità del nucleo familiare:

  • 60 euro/anno per un nucleo familiare di 1-2 persone,
  • 78 euro/anno per 3-4 persone,
  • 135 euro/anno per un numero di persone superiore a 4.

Il bonus sarà corrisposto direttamente come sconto sull’importo della bolletta, dividendo l’importo annuale per il numero delle bollette. Qualora il bonus dovesse superare l’importo della bolletta (al netto delle imposte), il cliente non dovrà pagare nulla, ma non è previsto un bonus annuale superiore al costo della bolletta.

Per le famiglie che ne avranno diritto, il godimento del bonus decorrerà da gennaio 2008, purché abbiano fatto la richiesta entro il 28 febbraio 2009.

Gli importi del bonus per i clienti in gravi condizioni di salute saranno definiti dall'Autorità dopo l’approvazione da parte del Ministero dello Sviluppo economico dei criteri per la loro determinazione.

Come chiedere il bonus

La richiesta del bonus deve essere fatta al Comune di residenza. Tuttavia l’Autorità per l’energia ha dato tempo 90 giorni ai Comuni per attivare il sistema informatico necessario per far fronte alle richieste. Pertanto il tutto dovrebbe essere pienamente operativo dal gennaio 2009.

La richiesta va presentata insieme all'attestazione del valore ISEE, agli estremi fornitura elettrica (reperibili sulla bolletta) e con l’indicazione del numero dei componenti il nucleo familiare. Fra breve, l’Autorità per l’energia renderà disponibile un modello fac-simile per la richiesta contenente tutte le informazioni da fornire.

La domanda darà diritto al riconoscimento del bonus per 12 mensilità (salvo rinnovo).

Si consiglia di far richiedere da subito al CAAF-CISL alle famiglie potenzialmente interessate l’attestazione del valore ISEE, anche se forse alcuni Comuni potrebbero non accettare le domande prima del Gennaio 2009

La riforma della tariffa domestica

Si stima che potranno beneficiare del bonus circa 5 milioni di famiglie, alle quali saranno corrisposti, nel complesso, circa 384 milioni di euro l’anno.

Per recuperare questo importo, sarà introdotta una nuova componente tariffaria (denominata As) che verrà applicata su tutti i clienti elettrici (domestici e non).

L’applicazione del bonus, tuttavia, non comporterà variazioni della spesa elettrica della famiglia tipo (con consumi di 2.700 kWh/anno e 3 kW di potenza impegnata), poiché nel contempo l’Autorità ha disposto la revisione della tariffa applicata ai clienti domestici.

Infatti. il nuovo regime tariffario, che sarà in vigore dal 1 gennaio 2009, grazie ad alcune rimodulazioni:

  • lascia invariata la spesa della famiglia tipo,
  • comporterà una diminuzione di spesa di qualche punto percentuale per i consumi medio-alti delle famiglie numerose (da 2700 a 4800 kWh/anno)
  • aumenterà la spesa per i consumi familiari molto alti (sopra i 5000 kWh/anno) e per quelli bassi sotto i 1.500 kWh/anno (ad esempio i single benestanti).

2 Ottobre 2008 · Antonio Scognamiglio


Commenti e domande

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7 risposte a “Bonus sociale sull’elettricità per le famiglie economicamente disagiate: istruzioni”

  1. enza ha detto:

    salve noi siamo una famiglia di 5 persone mio marito non ha più lavoro i miei due figli lavorano saltuariamente x pochi euro io ogni tanto lavoro di domenica per 60 euro e faccio 13 ore mio figlio l’ultimo è in cassa integrazione ditemi voi come faccio a pagare l’affitto? il comune non mi aiuta l’assistente sociale nemmeno adesso mio marito lo operano perchè ha le arterie delle gambe chiuse dove mi devo rivolgermi? vi prego rispondetemi sono disperata

    • c0cc0bill ha detto:

      Cara signora Enza, le rispondo per testimoniarle che il suo messaggio non è stato ignorato.

      Contemporaneamente, però, provo un grande disagio, perchè non sono in grado di dare alcuna concreta soluzione al suo problema.

      E nemmeno mi dilungo con le solite frasi di circostanza …

  2. maria ha detto:

    io penso ke il governo sta davvero fuori pensa solo alle stupidaggini ma non va davvero in fondo alla questione!!!!!!!!!! se volesse pensare solo un attimo come siamo ridotti tanti poveri nel quasi 2009 è davvero una vergogna!!!!!! spero davvero ke le cose cambino altrimenti kissà dove andremo a finire!!!!!!!

  3. Alessandro ha detto:

    Il governo prevede aiuti alle famiglie con reddito fino a 22000€ per lavoratori dipendenti e pensionati
    io sono un lavoratore licenziato e ora disoccupato con (ISEE) 2007 di € 91,18….. CHIEDO AL GOVERNO: la mia non é una famiglia, o forse le famiglie dei disoccupati non esistono per lo stato italiano….SI DICE CHE….
    Chi ha uno stipendio non arriva a fine mese, ma sappiate anche che la famiglia di un disoccupato a volte non arriva
    neanche a fine giornata.

  4. antonella64 ha detto:

    lo stato ha messo a disposizione un bonus per i poveri ma mio marito che lavora a nero senza contributi per la vecchiaia anche se ha la febbre deve andare a lavorare 12 ore al giorno per6 giorni alla settimana per una paga 900euro al mese a noi non ci spetta nemmeno il bonus di povertà e da questi soldi dobbiamo togliere l affitto di450euro la luce il gas le spese per lascuola del nostro bambino di 11anni la spesa che mi sembra un pozzo che non finisce mai perchè tutto aumenta ogni giorno lo stato che fà in tutto questo ci rinnega anche un piccolo aiuto e lo sapete il perchè :perchè noi lavoratori in nero siamo i poveri invisibili senza diritto e senza aiuto noi schiavi dei padroni del xxi secolo

  5. liliana ha detto:

    pensano se uno guadagna 22mila euro ha lanno stia meglio con due mutui da pagare e con due figli da mantenere anche se magiorenni e vanno a scuola mi dica lei certo che i deputati non si fanno i conti in tasca loro ma in tasca dei italiani che con ce la fanno ad arrivare fine mese anche con 22mila euro al l anno

    • rosalba ha detto:

      Sig.ra liliana lei ha perfettamente ragione, fino a due anni fa mio marito aveva un lavoro in regola e guadagnava 18mila euro l’anno con due figli( il piccolo con problemi di salute che richiede l’uso costante di farmaci a pagamento),l’affitto da pagare,le bollette e altro.Ma preferivo la situazione di sacrificio con uno stipendio fisso,al momento mio marito non ha lavoro da due anni,siamo sotto sfratto per finita locazione da un anno,abbiamo sempre le spese di prima e nessuno che ci aiuta.tra breve l,ufficiale giudiziario ci butterà fuori di casa e continuo a pagare regolarmente l’affitto di 600 euro al mese,ho trovato lavoro part-time di tre ore al giorno per 400euro mensili e tutte le mattine percorro 45km. Mi fa rabbia pensare a chi ci governa e ai senatori a vita tutti guadagnano cifre esorbitanti,ma chi risente degli aumenti e dell’euro sono le persone del popolo.Non lo crede anche lei?

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