Consumismo responsabile – Bibite, guardare il contenuto, l’imballaggio e il modo di produzione

Consumismo responsabile - Bibite, guardare il contenuto, l'imballaggio e il modo di produzione

La scelta di una bevanda ha un impatto sulla salute; basti pensare ai problemi degli squilibri alimentari legati al consumo di bibite zuccherate. Ma ci possono essere anche delle conseguenze sull'ambiente e sulle condizioni di lavoro. Per calmare la sete è dunque meglio interessarsi dell'origine dei prodotti, della loro composizione e dell'imballaggio. E ricordarsi che l'unica bibita necessaria al nostro organismo, la più ecologica ed economica, è l'acqua del rubinetto.

Quale imballaggio?

Quasi tutti gli imballaggi delle bibite sono riciclabili, tranne i cartoni del latte e dei succhi di frutta. Le bottiglie in PET presentano un miglior bilancio ecologico delle lattine in alluminio.

Bibite "eque"?

Si trovano sui mercato più di una cinquantina di miscele di caffè ed una dozzina di tè che garantiscono una remunerazione equa dei produttori. Per favorire l'economia regionale, si possono anche scegliere gli infusi di piante o di fiori come alternativa al tè.

Bottiglia o rubinetto?

In Italia l'acqua del rubinetto è ovunque di buona qualità, equilibrata in sali minerali e costantemente controllata. Questa è la scelta più ecologica: nessun trasporto, nessun rifiuto. Per produrre una bottiglia in PET, occorre almeno tanta acqua quanta ne contiene.

Antiossidanti

La maggior parte dei succhi di arance arrivano da oltremare sotto forma di concentrato che viene diluito prima di esser messo nei cartoni o nelle bottiglie: ciò implica un grande consumo di energia (2 dl di petrolio per 1 litro di succo) e di acqua. Pure se ricco in vitamina C, questo succo contiene tre volte meno sostanze antiossidanti (utili alla salute) rispetto, ad esempio, al succo di mele.

Zuccheri e stimolanti?

Un litro di tè freddo può contenere l'equivalente di 24 zollette di zucchero! Queste bibite contengono anche sostanze stimolanti (caffeina, teina) che possono disturbare il sonno e l'attenzione, soprattutto nei più piccoli: un bicchiere equivalea una tazza di caffè...

Vino dagli antipodi?

Scegliere un vino della propria regione che porta un marchio DOC favorisce l'economia locale e salvaguarda l'ambiente. Una bottiglia australiana necessita 1,7 dl di petrolio per percorrere la metà del pianeta fino in Europa.

Del cacao buono per tutti i bambini?

II cacao che proviene dai commercio equo vieta lo sfruttamento minorile nelle piantagioni, corne pure la distruzione delle foreste tropicali.

Zuccheri, bollicine e squilibri alimentari

Nel mondo, le bibite gassate zuccherate occupano la terza posizione dietro il tè e il latte. Vendute nei negozi di alimentari, ma anche nei chioschi e nei distributori automatici installati nei luoghi pubblici, queste bevande occupano una fetta importante del paniere alimentare. Il loro consumo è specialmente elevato presso i giovani, ciò che contribuisce allo squilibrio alimentare criticato dai nutrizionisti. Secondo uno studio, il 34% dei bambini tra i 6 e i 12 anni soffre di sovrappeso e dal 10 al 16% può essere considerato come"obeso", con rischi di malattie cardiovascolari e di diabete. Un grande bicchiere (3 dl) di aranciata o di tè freddo può arrivare contenere l'equivalente di sette zollette di zucchero. Insieme all'acidità dovuta all'anidride carbonica, questo zucchero favorisce la carie dentaria. Le bibite light (senza zucchero) sono meno dannose per la salute, ma gli edulcoranti artificiali in esse contenuti stimolano il consumo di cibi zuccherati. La progressione del consumo di bibite zuccherate avviene a scapito delle bibite tradizionali: il consumo di succo di mele, di pere e di uva è in continua diminuzione.

Viva l'acqua del rubinetto

Per la salute l'acqua resta la migliore delle bibite (razione consigliata per un adulto: 2 litri al giorno). In Italia l'acqua del rubinetto è ovunque di buona qualità. A seconda dei comuni, essa viene persino erogata direttamente dalla sorgente o dalla falda freatica, senza nessun trattamento. Malgrado ciò, gli italiani sono dei grandi consumatori di acqua imbottigliata, con più di 90 litri all'anno per persona. Questo sistema di imballaggio ha un impatto sull'ambiente. Necessita di molta energia (1000 volte di più che per l'acqua del rubinetto) e di molte materie prime per la fabbricazione delle bottiglie e delle etichette, e poi occorre trasportare le bottiglie, spesso su lunghe distanze. Ciò genera pure rifiuti che finiscono presto o tardi per gravare sull'ambiente, anche se il riciclaggio delle bottiglie (vetro, PET) limita in parte gli effetti nocivi. Infine, poiché queste acque si vendono generalmente in confezioni da sei bottiglie (da 6 a 9 kg in totale), il solo loro acquisto giustifica l'utilizzo dell'autovettura, anche per tragitti corti.

Caffè tè e cacao "equi"

Il caffè, il tè ed il cacao fanno parte dei "prodotti faro' del commercio equo. Distribuiti da più di 10 anni nei negozi specializzati, sono ormai disponibili anche nei grandi magazzini. I prodotti del commercio equo garantiscono una giusta remunerazione del lavoro dei produttori e delle proprie famiglie, permettendo loro di soddisfare i bisogni elementari in materia di salute, educazione, alloggio e protezione sociale; li protegge anche contro i disastrosi effetti della caduta dei prezzi delle materie prime. Questi prodotti assicurano il rispetto dei diritti fondamentali delle persone (rifiuto dello sfruttamento minorile, del lavoro coatto, della schiavitù, ecc.) e favoriscono l'instaurarsi di relazioni stabili e durature tra i partner commerciali, favorendo nel contempo la salvaguardia ambientale.

17 Agosto 2013 · Giovanni Napoletano


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