Multe da tutor ed autovelox: evitarle tramite le app che segnalano i dispositivi è legale? » Il focus sulla questione

Multe da tutor ed autovelox: evitarle tramite le app che segnalano i dispositivi è legale? » Il focus sulla questione

Ormai, con la tecnologia dalla nostra parte, grazie ad applicazioni per cellulari e navigatori possiamo essere avvertiti in anticipo quando siamo nelle vicinanze di un tutor autostradale e/o autovelox: ma è legale evitare la multa grazie a questi espedienti? Chiariamolo.

Sugli innumerevoli store online sono disponibili diverse app e programmi che segnalano in tempo reale la presenza di autovelox o tutor autostradali.

Grazie al loro uso, all'automobilista è permesso evitare multe salate e risparmiare punti sulla patente.

Dunque, negli ultimi mesi, milioni di automobilisti stanno scaricando e utlizzando app di questo tipo, che sono davvero utilissime e comodissime.

Non tutti, però, sanno che app di questo genere rischiano di farvi prendere una multa che arriva fino a 3200 euro!

Si, avete capito bene: alcune applicazioni che segnalano gli autovelox su smartphone e tablet sono illegali e possono far rischiare una multa davvero salata.

Comunque, vediamo di far luce sulla vicenda.

Alcune applicazioni che segnalano autovelox e tutor sono illegali

Secondo il nostro ordinamento giuridico e a parere di consolidata giurisprudenza, alcune applicazioni che segnalano autovelox e tutor sono considerate illegali.

Il codice della strada vita la produzione, il commercio e l’uso di alcuni navigatori ed app che, direttamente o indirettamente, segnalano la presenza e la localizzazione degli apparecchi di controllo elettronico della velocità.

Pertanto, è bene fare attenzione ad installare nella propria vettura dispositivi in grado di individuare la presenza, sulla strada, di autovelox, tutor o altri rilevatori elettronici della velocità, come anche ad installare sul proprio smartphone le relative applicazioni.

In alcuni casi, si tratta, infatti, di strumenti illegali che, se rilevati dalla polizia, possono portare a una sanzione salata per violazione del codice della strada.

In tale fattispecie la sanzione che consiste in una multa da 808 a 3,238 euro oltre alla confisca del dispositivo (navigatore, smartphone, ecc.).

E' da notare bene, infatti, che il codice della strada vieta la produzione, la commercializzazione e l’uso di dispositivi che, direttamente o indirettamente, segnalano la presenza e consentono la localizzazione delle apposite apparecchiature di controllo elettronico della velocità (autovelox, tutor, photored, ecc.), utilizzate dagli organi di polizia stradale per il controllo delle violazioni.

Dunque, viola tale norma chi fa uso di dispositivi in grado di localizzare i cosiddetti autovelox o anche i tutor al fine di consentire al conducente di eludere i controlli della velocità degli autoveicoli.

Non tutti gli apparecchi però sono vietati.

Le applicazioni consentite per la localizzazione di autovelox o tutor

Non tutte le applicazioni (o programmi) che segnalano la presenza di tutor o autovelox nei tratti autostradali sono considerati fuorilegge dal nostro sistema giuridico.

Come accennato, alcuna app o programmi restano esclusi dal divieto.

Sono dichiarati fuori legge, infatti, quei dispositivi che permettono, con una rilevazione di tipo radar in tempo reale, di suggerire l’andatura al conducente e aiutarlo ad eludere i controlli di autovelox in funzione.

Discorso diverso, dunque, per quei dispositivi che genericamente segnalano la presenza di autovelox fissi e attrezzature simili.

Per rendere più chiara la distinzione: se il dispositivo funziona come un normale navigatore satellitare e indica la velocità consentita in un tratto di strada dove potrebbero essere eseguiti i controlli (anche se poi l’autovelox non è realmente in funzione), in questo caso non si infrange alcune regola.

Nel caso il dispositivo funzioni come un radar ‘live’ e intercetta solo gli autovelox effettivamente in funzione, si viola le legge.

Onde verificare se i dispositivi utilizzati rientrino tra quelli illegali o meno, è necessario distinguere con precisione le caratteristiche dell’apparecchio utilizzato, onde poter stabilire senza equivoci quali ne siano le potenzialità e di conseguenza se rientrino nel disposto normativo.

Dunque, sono salvi gli apparecchi come Hermes, veri e propri assistenti alla guida come i normali navigatori satellitari, che, tuttavia, tra le tante funzioni, svolgono anche la funzione di indicare i posti ove potrebbero essere eseguiti i controlli (e non quelli ove gli apparecchi sono effettivamente operativi), la velocità consentita sul tratto di strada e quella effettivamente tenuta dal mezzo, avvisando l’automobilista che si trovi in condizioni di infrazione.

Insomma, Hermes, finisce per svolgere un ruolo di tutela della circolazione né più né meno dei cartelli stradali che avvisano (400 metri prima della postazione), senza essere una semplice spia dei poliziotti.

2 Dicembre 2015 · Andrea Ricciardi


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