Rassegna degli articoli pubblicati a cura di Giorgio Martini

Cosa accade se il datore di lavoro non versa al creditore le trattenute prelevate dallo stipendio del debitore per il rimborso del prestito dietro cessione del quinto

Giorgio Martini - 15 Aprile 2018

Il contratto di finanziamento estinguibile mediante cessione di quote di stipendio è una tipica forma di finanziamento che consente al soggetto richiedente (il lavoratore dipendente) di disporre, in tempi brevi, delle somme di cui necessita, per poter poi restituire gli importi richiesti nel corso degli anni mediante una trattenuta mensile operata dal datore di lavoro sulla propria busta paga. Con tale meccanismo il creditore che ha erogato il prestito al lavoratore dipendente risulta garantito dal datore di lavoro terzo obbligato che, per effetto della cessione del credito a lui regolarmente notificata, è tenuto a versare al creditore cessionario quanto trattenuto. Lo schema giuridico tipico che si delinea prevede tre autonomi rapporti obbligatori: il primo fra creditore che eroga il prestito e lavoratore cedente (lavoratore che richiede il prestito in cambio della cessione del quinto del proprio stipendio) che sorge per effetto della sottoscrizione del contratto; il secondo fra cedente e [ ... leggi tutto » ]

Pignorabilità di indennità di disoccupazione, pensione di invalidità ed indennità di accompagnamento

Giorgio Martini - 19 Marzo 2018

Pignoramento indennità di disoccupazione Con la sentenza 85/2015 la Corte costituzionale ha sancito che l'indennità mensile di disoccupazione rientra tra le prestazioni previdenziali assimilate alle pensioni sotto il profilo delle tutele assicurate dall'articolo 38 della Costituzione. L'indennità di disoccupazione, dunque, ha natura previdenziale: l'articolo 38 comma 2 della Costituzione dispone, infatti, che i lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria. Ora, l'articolo 545 del codice di procedura civile prevede, per le prestazioni di natura previdenziale, che le somme da chiunque dovute a titolo di pensione, di indennità che tengono luogo di pensione o di altri assegni di quiescenza, non possono essere pignorate per un ammontare corrispondente alla misura massima mensile dell'assegno sociale, aumentato della metà. La parte eccedente tale ammontare è pignorabile, per crediti di natura ordinaria (banche, privati, finanziarie) nella misura [ ... leggi tutto » ]

Il debitore professionista e il debitore imprenditore hanno il diritto di chiedere ed ottenere l'annullamento del preavviso di fermo amministrativo o la cancellazione del fermo amministrativo trascritto sul veicolo strumentale rispettivamente all'attività professionale e imprenditoriale svolta

Giorgio Martini - 15 Marzo 2018

Come tutti sappiamo, decorso inutilmente il termine di 60 giorni per il pagamento o l'impugnazione della cartella esattoriale, il concessionario della riscossione può disporre il fermo amministrativo del veicolo del debitore. E' quanto dispone l'articolo 86 del dpr 602/1973. La nuova procedura di iscrizione del fermo amministrativo del veicolo di proprietà del debitore è avviata dall'agente della riscossione con la notifica di una comunicazione preventiva contenente l'avviso che, in mancanza del pagamento delle somme dovute entro il termine di trenta giorni, sarà eseguito il fermo, senza necessità di ulteriore comunicazione, mediante iscrizione del provvedimento che lo dispone nel Pubblico Registro Automobilistico (PRA), salvo che il debitore, nel predetto termine, dimostri all'agente della riscossione che il bene mobile è strumentale all'attività di impresa o della professione. Per fruire del beneficio di annullamento del preavviso di fermo amministrativo o di cancellazione del fermo amministrativo già trascritto al Pubblico registro Automobilistico (PRA), il [ ... leggi tutto » ]

Il debitore disabile ha diritto di chiedere ed ottenere l'annullamento del preavviso o la cancellazione del fermo amministrativo già disposto sul veicolo adibito al suo trasporto

Giorgio Martini - 15 Marzo 2018

Agenzia Entrate riscossione, a partire dal 12 febbraio 2018, ha deciso di ampliare la platea dei veicoli per i quali il fermo non può essere disposto. Oltre a quelli strumentali all'attività di impresa o della professione, anche i veicoli utilizzati per il trasporto di persone diversamente abili non possono essere sottoposti alla procedura di fermo amministrativo. Per fruire del beneficio di annullamento del preavviso di fermo amministrativo o di cancellazione del fermo amministrativo già trascritto al Pubblico registro Automobilistico (PRA), il debitore diversamente abile deve sottoscrivere una dichiarazione sostitutiva di certificazione in cui attesta che il veicolo oggetto di preavviso di iscrizione di fermo amministrativo, oppure già sottoposto ad iscrizione di fermo amministrativo, è stato acquistato fruendo delle agevolazioni fiscali previste dalla legge 104/1992 o, in alternativa, è munito del contrassegno che consente di accedere al parcheggio riservato ai disabili, rilasciato dal comune di residenza. All'istanza di annullamento va poi [ ... leggi tutto » ]

Opposizione tardiva a decreto ingiuntivo - in caso di notifica viziata del provvedimento, il debitore ha 40 giorni di tempo decorrenti dalla data in cui dimostra di aver avuto conoscenza effettiva del decreto ingiuntivo

Giorgio Martini - 18 Febbraio 2018

Ai fini della legittimità dell'opposizione tardiva a decreto ingiuntivo, non è sufficiente l'accertamento dell'irregolarità della notifica del provvedimento, ma occorre anche la prova (il cui onere incombe sul debitore) che a causa del vizio di notifica egli, nella qualità di ingiunto, non abbia avuto tempestiva conoscenza del decreto ingiuntivo e non sia stato in grado di proporre una tempestiva opposizione. Tale prova deve considerarsi raggiunta ogni qualvolta sia da ritenere che l'atto non sia pervenuto tempestivamente nella sfera di conoscibilità del destinatario. Ove il creditore procedente intenda contestare la tempestività dell'opposizione tardiva in relazione alla irregolarità della notifica al debitore, su di lui ricade l'onere di provare il fatto relativo all'eventuale conoscenza anteriore del decreto ingiuntivo da parte del debitore che rende inammissibile l'opposizione. Se, da un lato, è vero che la nullità della notifica del provvedimento non determina la proponibilità dell'opposizione sine die, dall'altro è pur vero che il [ ... leggi tutto » ]