Ricorso all’arbitro bancario finanziario nelle controversie con gli istituti di credito » Più conveniente di una causa civile

Il ricorso all'Arbitro Bancario Finanziario da parte dei consumatori

Sempre più usato lo strumento del ricorso all'Arbitro Bancario Finanziario da parte dei consumatori che devono contestare un comportamento illecito ad una banca: oneri minori, più velocità nelle sentenze e non obbligatorietà della difesa di un legale.

Non si ferma il successo dell'Arbitro bancario finanziario presso il pubblico dei risparmiatori. Nel 2013 infatti l'Arbitro bancario finanziario ha ricevuto migliaia di ricorsi, il 39% in più rispetto al 2012: circa il 70% le decisioni favorevoli ai clienti delle banche.

A segnalarlo è la relazione sulla gestione della Banca d'Italia.

Da quanto emerge dalla ricerca, dal 2010 in poi il numero dei ricorsi è andato continuamente crescendo e rispetto a quell’anno i numeri del 2013 sono ben oltre il doppio.

Nella relazione emergono anche altri elementi interessanti per capire il fenomeno dell'arbitro bancario finanziario.

Se boom c’è stato per i ricorsi arrivati, la stessa cosa si può dire anche per i casi decisi.

L’anno scorso sono giunti a decisione più di seimila ricorsi, circa un terzo in più rispetto a quelli del 2012.

Inoltre, un miglioramento c’è stato anche per quanto riguarda i tempi per arrivare a decisione: nonostante il forte incremento del numero dei ricorsi, i tempi medi delle procedure hanno registrato una leggera riduzione, pur rimanendo superiori ai termini previsti dalle disposizioni.

Si tratta, certamente, di un enorme valore aggiunto rispetto agli anni necessari in caso si decida di intraprendere la diversa e più costosa strada della causa in tribunale.

Un aiuto da questo punto di vista è arrivato da una nuova versione della procedura informatica che ha contribuito a innalzare l’efficienza nella lavorazione dei ricorsi.

Sono soprattutto le banche ad essere al centro delle contestazioni esaminate dall'Arbitro Bancario Finanziario

Dalla ricerca di Bankitalia si apprende che sono le banche ad essere al centro delle contestazioni, visto che le lamentele che le riguardavano rappresentano più della metà dei ricorsi.

Questi ultimi sono presentati in modo prevalente da consumatori, visto che sono essi a rivolgersi all'arbitro bancario finanziario nella quasi totalità dei casi. Pochissimi i ricorsi intrapresi da imprese e professionisti.

Poi come accennato, coloro che si rivolgono all'Abf vedono riconosciute le loro ragioni nel 70% dei casi.

Praticamente, è più semplice vincere un ricorso all'Arbitro bancario finanziario che avere successo con una causa in tribunale.

Va detto, comunque, che vengono contati in questi dati anche i ricorsi in cui la tesi del cliente abbia avuto anche solo un accoglimento parziale oppure in cui sia stata dichiarata cessata la materia del contendere, perché nel corso della procedura il ricorrente ha visto le proprie ragioni accolte dalla banca.

Tra le principali questioni affrontate dall'Abf vi sono:

  • l’usura sopravvenuta;
  • phishing;
  • obblighi di custodia delle carte di pagamento e dei relativi codici di utilizzo;
  • condizioni applicabili ai buoni postali fruttiferi.

Come argomenti più frequenti di ricorso vengono poi indicati l’utilizzo di carte di credito e carte di pagamento e i finanziamenti dietro cessione del quinto dello stipendio o della pensione.

20 Giugno 2014 · Andrea Ricciardi


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